giovedì 22 dicembre 2011

Nozze d'oro

Un tempo dovevano essere diversi,
fuoco e acqua, differire con violenza,
depredarsi e donarsi
nel desiderio, nell'assalto alla dissomiglianza.
Abbracciati, si sono appropriati ed espropriati
così a lungo,
che tra le braccia è rimasta l'aria
diafana dopo l'addio delle folgori.
Un giorno la risposta anticipò la domanda.
Una notte intuirono l'espressione dei propri occhi
dal genere di silenzio, nel buio.
Il sesso stinge, i segreti si consumano,
le differenze si incontrano nella somiglianza
come tutti i colori nel bianco.
Chi di loro è duplicato e chi non c'è?
Chi è che sorride con due sorrisi?
La voce di chi risuona per due voci?
All'asserire di chi annuiscono col capo?
Col gesto di chi portano il cucchiaio alla bocca?
Chi ha tolto la pelle a chi?
Chi è vivo e chi è morto qui,
impigliato nelle linee - di quale mano?
Pian piano dal fissarsi nascono gemelli.
La familiarità è una madre eccellente -
tra i suoi de pargoli non fa differenze,
a fatica ricorda chi è chi fra quelli.
Nel giorno delle nozze d'oro, giorno solenne,
videro alla finestra uno stesso colombo
.

Nessun commento:

Posta un commento