Topazia Alliata, Autoritratto |
In questo mondo devi essere per forza di qualcuno e di qualcosa, avere un cartellino, rientrare in uno schema. Nessuno ti incoraggia ad osare, preferiscono metterti paura, invitarti alla prudenza.
Il consiglio è sempre quello: non restare sola, accontentati, stai con una persona anche se non la ami, anche se c'è poco che vi unisce. Tutti sono spaventati dall'idea di stare soli, di bastarsi.
Io mi mantengo, pago i miei conti, però l'autosufficienza è vista come un pericolo, un alzare troppo la testa.
Come la libertà.
E' soprattutto uno schiaffo a chi accetta i compromessi, a chi sopporta e si accontenta di una compagnia mediocre, invece di cercare per sè qualità.
Sempre più spesso si legge sui delitti di molte donne ferite e uccise per aver detto no ad un ex marito o un ex fidanzato.
Guai ad essere la metà, a vivere cercando di riempire una parte mancante, ripetendo magari grazie. Di che?
Perchè dobbiamo sentirci la metà di qualcuno per sentirci complete; siamo già complete, non abbiamo bisogno di aspettare qualcuno.
Non si può scambiare l'amore per il possesso, su chi non si aspetta dal partner originalità, ma solo essere il 50%, come se il destino di un'unione sia quello di fare la parte mancante.
E' una cosa pericolosissima, perchè quando quella parte se ne va, svanisce, vuole altro, magari ambisce ad essere tutto, ecco che l'altra persona si sente persa, sminuita, incompleta, incampace di riempire i suoi momenti di pienezza.
E allora cosa si fa? Non permette all'altro di staccarsi, mette in atto reazioni violente, rifiuta di tornare ad essere metà.
E' un procedimento mentale malato, anzi tragico!
L'ho imparato anch'io: rifiutarsi di essere il completamento di un'altra vita.
La passione per l'indipendenza l'ho imparato invecchiando ed ho trovato il mio equilibrio.
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