venerdì 3 febbraio 2012

Universismo cinese

In Cina per secoli, il massimo culto è stato quello che l'imperatore offriva al cielo. 
Al solstizio d'inverno l'imperatore si presentava con doni e preghiere per ottenere la fecondità dei campi. Al solstizio di primavera tracciava tre solchi davanti al tempio dell'agricoltore. Tutta la vita e la giornata dell'imperatore erano una continua serie di azioni culturali rivolte al Cielo. A questi doveri di stato partecipavano i più alti funzionari di corte mentre il popolo era escluso.
  Nella lingua cinese non esiste il termine "religione"  perchè per il cinese tutto l'universo è sacro, misterioso e in stretto apporto con la vita dell'uomo. Per questo motivo quello che gli altri popoli esprimono con il termine "religione" i cinesi lo compendiano nella parola TAO, strada, via, cammino

Il Tao è la via da percorrere in armonia con il cielo, con la natura, con gli uomini, con sè stessi, il Tao è "il modo di vivere" nel quale si trovano le risposte agli interrogativi umani, ossia tutto ciò che riguarda l'armonia dalla quale dipendono  il benessere e felicità.
Il confucianismo e il taoismo non sono due religioni diverse ma, in realtà, si tratta di due aspetti dello stesso pensiero. Confucio incentrò la sua riflessione sull'uomo e sulla società, Lao Tse sul rapporto uomo-natura
Come non si può parlare di "religione"  per l'Universismo cinese in nessuna delle sue componenti, il confucianesimo e il taoismo, allo stesso modo non si può parlare di "spiritualità".  

Nessun Dio come punto di partenza, nessuna ascesi aiutata dalla grazia, in vista di una unione mistica con dio come fine. Più che di "spiritualità" si deve parlare di "umanesimo", di virtù umane da praticare e in questo senso sia il confucianesimo che il taoismo sono ricchissimi di riflessioni, di introspezioni psicologiche, di consigli e di ammonimenti. Tutto rimane a livello di comportamento verso sè stessi, verso gli altri, verso la natura.
Il traguardo da raggiungere è la figura dell'uomo /donna saggio/a, giusto/a, benevolo/a, rispettoso/a delle leggi che regolano la Natura. 

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