sabato 21 gennaio 2012

da: il Principe di Niccolò Macchiavelli

Non si debba, adunque, lasciare passare questa occasione, acciò che la Italia, dopo tanto tempo, vegga un suo redentore. Né posso esprimere con quale amore e’ fussi ricevuto in tutte quelle provincie che hanno patito per queste illuvioni esterne; con che sete di vendetta, con che ostinata fede, con che pietà, con che lacrime. Quali porte gli si serrerebbano? quali populi gli negherebbano la obedienzia? quale invidia se li opporrebbe? quale Italiano li negherebbe l’ossequio? A ognuno puzza questo barbaro dominio. Pigli, adunque, la illustre Casa Vostra questo assunto con quello animo e con quella speranza che si pigliano le imprese iuste...


Il Principe, XXVI, 7

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