martedì 7 febbraio 2012

Africa: i laghi perduti

Ci sono parole che non dicono e immagini che parlano
«Sviluppo sostenibile» è un'espressione che non racconta dettagli. 
«Parla» a chi vuole ascoltare, invece, la fotografia di un lago che una volta c'era e che non c'è più. 
Cambiamenti climatici, inquinamento, pesca intensiva, dighe. E nel giro di 30 anni il Lago Ciad, enorme bacino d'acqua fra Nigeria, Camerun, Niger e Ciad, è quasi scomparso dalla cartina. Le foto satellitari che lo mostrano nel 1972 e poi nel 2001 sono impressionanti: del blu dell'acqua non è rimasto che qualche sparuto puntino.
 
Benvenuti nel mondo dei paragoni che non avremmo mai voluto fare. Sono i confronti fra vecchie e nuove immagini satellitari dell'Africa e spiegano come poco sostenibile è stato, finora, lo sviluppo del continente più povero del pianeta. 

L'Unep, Programma ambientale delle Nazioni Unite, ha deciso di mostrare al mondo com'è cambiata la geografia africana. Aprendo l'undicesima Conferenza mondiale sui laghi, svolta a Nairobi, ha pubblicato un rapporto aggiornato sui cambiamenti ambientali, rivelando i nuovi confini di alcune delle aree lacustri più importanti d'Africa. 

E la platea è ammutolita.

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