Davanti ad alcuni avvenimenti a livello locale, nazionale ed internazionale non c'è nulla da discutere, non c'è niente da capire: sono intollerabili, moralmente e politicamente sbagliati.
Non mi sento di ascoltare le ragioni dell'altro, semplicemente perchè l'altro non ha ragione (penso per esempio all'evasione fiscale, alla guerra in Iraq, ai pedofili, alle leggi ad personam, alla pena di morte, alla fame, all'ingiustizia, alla miseria ecc.), soprattutto quando l'altro sostiene posizioni di assoluta e inconvertibile indecenza.
Troppo spesso, di fronte a queste posizioni, c'è stata la disponibilità ad ascoltare, a dialogare, a cercare un terreno comune con il risultato di "dare legittimità a queste posizioni" tanto da non farle più sentire inaudite e chi, le esprime e sostiene, non si deve neanche vergognare!
Ci può essere un'arroganza delle buone ragioni?
Personalmente sono per il consenso, la mediazione, il dialogo ad ogni costo ma c'è - alla fine di tutti gli sforzi di comprensione, di dialogo e di compromesso - una linea che non si può varcare: ed è quella della decenza.
Tornando alla domanda che ho posto, rispondo che SI : ci può essere un'arroganza delle buone ragioni!
Se il mio interlocutore fa o dice delle cose "indecenti" non cerco un terreno comune con lui. So che quello che dice è sbagliato ed ho il dovere di avversarlo con tutte le mie forze senza ascoltare "le sirene" dell'accomodamento.
Spesso a furia di cercare un modus vivendi con l'indecenza, si finisce di diventare indecenti pure noi!
Nessun commento:
Posta un commento